Cara Margherita,
ti scrivo per dirti che stiamo tutti bene. La casa è piccola ma ci stiamo, abbiamo trovato una mansarda in Vanchiglia che è vicina a Piazza Vittorio Veneto, la piazza centrale di Torino. Qualcuno dice che invece è piazza Castello, ma comunque è vicina anche quella e siamo tutti abbastanza comodi per andare a lavorare. Giuseppe ha trovato un posto in una officina dove riparano le macchine, lo pagano poco ma almeno sta imparando un mestiere. Vittoria invece consegna il latte in centro, poi continua a frequentare la scuola ma non le piace molto perché alcuni compagni non la salutano, però con altri si trova bene e ha deciso di finire l’anno. Marcello invece sta tutto il tempo con Antonietta, che ha trovato un lavoretto da una famiglia benestante qui vicino a noi. Guarda i bambini, fa da mangiare, aiuta a pulire. Le danno qualcosa e non le toglie troppo tempo per badare alla nostra casa. Io mi sto trovando abbastanza bene alla Fiat, ho incontrato anche un compaesano nostro, si chiama Michele, è il nipote di Cerrano, quello che aveva la bottega di falegnameria in piazza Duomo, te lo ricordi? Lui fa il sindacalista e mi ha portato con lui a qualche riunione, le cose non vanno troppo bene ma stiamo protestando, anche se non mi hanno ancora convinto a fare sciopero, perché non so se poi riusciamo a pagare l’affitto. Tu cosa ne pensi?
La città è bella, fa freddo ma si sta bene, poi vediamo il fiume dall’abbaino. Nel senso che se ti metti in piedi su uno sgabello puoi uscire fuori con la testa e vedi la strada e il fiume, una vista così non ce l’ha nessuno! Ci sentiamo fortunati perché vedo tanti altri che vengono da giù e hanno trovato delle catapecchie, a noi ogni tanto ci piove dentro ma basta mettere un pentolino sotto la goccia e poi lo svuoti. Poi comunque abbiamo potuto comperare due coperte e stiamo al caldo anche di notte. Dormiamo tutti insieme come facevamo noi con mamma e papà, quando c’erano anche Rodolfo, Luigi e Amelia. Loro come stanno? Gli ho mandato delle lettere ma non mi hanno ancora risposto. Solo una volta ci ha chiamato Amelia al numero del bar che avevo lasciato, ma il barista me l’ha detto una settimana dopo, ho provato a richiamarla ma niente, allora le ho scritto un’altra lettera e ho deciso di cambiare bar, le ho dato il numero nuovo, speriamo che ci chiama.
La vita in generale va bene, mangiamo tutti i giorni e i bambini crescono, sono forti. L’altro giorno Giuseppe è tornato a casa e ci ha detto una frase in torinese che non ti so scrivere, abbiamo riso un po’ ma poi ci ha detto che era un insulto che gli aveva detto uno di qui. In pratica Giuseppe gli ha dato un pugno, quello gli ha chiesto scusa e non si è più permesso. L’ho sgridato, gli ho detto che non si devono usare le mani e che ha sbagliato, ma sotto sotto ho pensato che al posto suo facevo la stessa cosa. Spero che questa lettera è scritta bene perché mi sono riscritto a scuola per prendere la licenza media, sto studiando anche io insieme a Vittoria e lei mi corregge sempre, però dice che non sbaglio le doppie e che più o meno si capisce tutto. Però mi dice anche che sbaglio i verbi, però proprio non mi entrano, ma dice che sto migliorando.
Spero che un giorno venite a trovarci, magari non adesso perché prima dobbiamo cambiare casa, questa è accogliente, come ti ho detto, ma è piccola. Per avere degli ospiti dobbiamo prima trovare un altro posto, questo può succedere tra due anni perché dobbiamo mettere da parte ancora un po’ di soldi. Però spero che state bene anche voi, forse l’estate prossima riusciamo a scendere una settimana o due, dipende se Antonietta deve lavorare per i signori oppure no, questo lo scopriamo tra qualche mese, ma comunque ti faccio sapere.
Ti scrivo questa lettera proprio oggi perché abbiamo fatto una bellissima scoperta. La piazza davanti a noi è anche un grande parco giochi, pieno di giostre, animali, gente sui trampoli, dolci. Ci hanno detto che qui ci fanno il luna park tutti gli anni, ma noi non lo sapevamo! Anche se forse può essere che tra qualche anno lo spostano, non si sa. Comunque pensa che bello per i bambini, c’è Marcello che ha riso tantissimo, anche Vittoria era felice e pure Giuseppe è riuscito a stare con noi per divertirci un po’. Io ho fatto il mattino e quindi ho portato i bambini in giro tutto il pomeriggio mentre Antonietta finiva di pulire, poi è venuta anche lei. Abbiamo comprato lo zucchero filato e fatto un giro sulle giostre, è stato divertente. Un signore mi ha regalato una foto che dice che ha fatto lui, non sono sicuro di questo però la foto è carina, gli ho dato qualche spiccio. Te la mando in questa lettera così vedi anche tu come è fatta la piazza, così se venite a Torino ci trovate.
Ti mando un grosso abbraccio e salutami tutti, digli che gli voglio bene come voglio bene a te.
Tuo fratello Egidio
Torino, 6 febbraio 1980
[L’immagine in copertina è stata caricata dall’utente Censin nel gruppo “Torino Sparita”, riportata nel forum di Skyscrapercity.com. Qui il thread originale]